Il monastero dei SS. Pietro e Colombano a Pagno (l'intitolazione a Colombano risalirebbe solo al Seicento), all'imbocco della valle Bronda presso Saluzzo, è citato in un diploma del 14 febbraio 825, di donazione all'abbazia di Novalesa da parte di Lotario ma la sua fondazione, se prestiamo fede alla Cronaca della Novalesa (XI sec.), sarebbe da attribuire al re longobardo Astolfo (759¬756); il reimpiego della nota epigrafe metrica di Regina (V secolo) lascia intuire un articolato processo insediativo nell'ambito delle proprietà della famiglia di Ceionio Rufo Albino.
Dell'antico complesso rimangono oggi la chiesa inserita nel cimitero di Pagno ed il palazzo abbaziale, costruito verosimilmente nel sito dell' antico chiostro. L'edificio di culto, ripetutamente rimaneggiato, subì nel XVIII secolo una radicale inversione di orientamento con la costruzione di una nuova facciata in corrispondenza del presbiterio medievale e la definitiva obliterazione dell'ampia cripta, di cui rimane agibile solo un breve tratto nella navata meridionale, addossata al pendio.
Esigenze di restauro hanno determinato l'avvio di un intervento di risanamento in corrispondenza di quest'ultimo, con lo scavo di un'intercapedine; sono affiorate alcune tombe a cassa in muratura, coperte da grandi lastre, alcune delle quali con alveolo cefalico, analoghe a quelle messe in luce alla metà degli anni settanta del secolo scorso, quando si procedette allo scoprimento dell'antico settore absidale. Il riesame della documentazione allora prodotta consente di individuare due fasi costruttive, entrambe di epoca romanica ed inquadrabili tra l'XI ed il XII secolo: alla prima apparterrebbero le absidi laterali, alla seconda l'abside maggiore, con la contestuale costruzione di un campanile e, probabilmente, l'impianto dell' ampia cripta ad oratorio, che presenta uno schema planimetrico assai simile a quello del San Dalmazzo di Pedona. Lo scavo ha messo in luce, inoltre, strutture murarie attribuibili agli anni di fondazione del cenobio: si tratta in particolare del probabile muro perimetrale sud della chiesa, con l'attacco di un'abside orientata e concluso, sull' altro lato, dal probabile attacco del muro di facciata, corrispondente a quella romanica. Si conferma quindi l'ipotesi che la chiesa altomedievale, al cui arredo è riferibile un frammento scultoreo dell'VIII-IX secolo, fosse stata ampliata verso est, con il rifacimento del solo settore presbiteriale.
Si ringrazia la Dott.ssa Egle Micheletto
(Soprintendenza Beni archeologici del Piemonte)
I lavori eseguiti e quelli in corso di esecuzione
Il primo intervento è stato finanziato con il Programma Interreg II - Italia-Francia 1994-99 - Progetto n.59 a regia pubblica "Storia, Arte e Fede nelle Valli dei marchesi di Saluzzo" ed in parte con fondi U.E. erogati tramite la Regione Piemonte con una quota a carico della Comunità Montana Valli Po, Bronda e Infernotto, per un importo totale di €.101.043,00. Nella Chiesa dei SS. Pietro e Colombano erano previsti il rifacimento della copertura ed il recupero di alcuni affreschi interni del pittore fiammingo Hans Klemer.
Il secondo intervento relativo al Docup 2000/2006 - Misura 3.1 - P.I.A. - ''Progetto lavori di Risanamento conservativo, restauro e manutenzione straordinaria di alcune parti della Chiesa dei SS. Pietro e Colombano di Pagno" è stato finanziato in parte con fondi U.E. erogati tramite la Regione Piemonte Direzione Industria e la rimanenza a carico della Comunità Montana Valli Po, Bronda e Infernotto, per un importo totale di €.120.248,51. I lavori comprendevano l'impermeabilizzazione della muratura esterna a monte del monastero, la sistemazione di parte degli intonaci interni ed il rifacimento di parti limitate della pavimentazione interna.
La Soprintendenza per i Beni Archeologici per il Piemonte nel 2005 ha avviato una prima attività di studio con scavo archeologico all'interno della Chiesa dei SS. Pietro e Colombano nell'ambito del progetto "Monasteri altomedievali del Piemonte Meridionale" finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali comprendente tra gli altri l'Abbazia di San Dalmazzo di Pedona in Borgo San Dalmazzo e la Chiesa di San Costanzo all'imbocco della Valle Maira.
Nell'anno successivo (2006) la stessa Soprintendenza per i Beni Archeologici per il Piemonte ha finanziato un secondo lotto di scavi archeologici nell'ambito del progetto " Roddi e altri- Villa rustica ed edifici religiosi medievali - Scavo e restauro per valorizzazione".
Il Comune di Pagno e la Comunità Montana delle Valli Po, Bronda e Infernotto nell'ambito del DOCUP 2000/2006 - Obiettivo 2 - Misura 3.4 Iniziative multiassiali di supporto all'attività economica, all'interno del progetto "Parco territoriale del marchesato di Saluzzo DAL MONTE BRACCO ALLA VALLE BRONDA percorsi tra cultura e paesaggio" ha cofinanziato, e sta eseguendo i lavori per la realizzazione e l'allestimento di un percorso di visita e di uno spazio espositivo in grado di illustrare le vicende storiche ed architettoniche che hanno caratterizzato l'edificio. L'intervento prevede il recupero della cripta e di un locale di visita al piano soprastante con la sistemazione del locale di accesso nell'annesso laterale sinistro.
Nel corso del 2007 la Soprintendenza per i Beni Archeologici per il Piemonte ha finanziato un terzo lotto di scavi archeologici espressamente finalizzato alla Chiesa dei SS. Pietro e Colombano a testimonianza dell'importanza che il sito sta assumendo a seguito delle indagini svolte e degli accertamenti emergenti dagli scavi finora effettuati.
Il Comune di Pagno dal canto suo si è fatto promotore ed ha ottenuto dalla Compagnia di S. Paolo nell'ambito dell'iniziativa "Cantieri d'Arte 2006 - Restauro e tutela del patrimonio monumentale religioso in Piemonte e Liguria" il finanziamento del progetto per il completamento dei lavori di restauro ripristino delle pavimentazioni interne, per i quali è in corso la stesura di un progetto esecutivo.